Famiglia MASCARDI


MASCARDI: potrebbe derivare dal celtico “mas”, “palude” e “ardus”, “elevazione”. Il nome Mascardi compare già nel '400 come appartenente ad una famiglia nobile di Palena (Abruzzo) dalla quale ebbe origine la stirpe dei Mascardi sarzanesi e castelnovesi. “Questa illustre famiglia sarzanese diede ben quattro vescovi: Angelo fu vescovo di Noli dal 1616 fino alla morte (1645). Carlo Maria, nato nel 1662, fu vescovo di Ventimiglia dal 1710 al 1731. Giovanni, vescovo di Nebbio (Corsica) dal 1621 al 1646. Nicolò, vescovo di Brugnato dal 1579 al 1584. Passò poi a Mariana, in Corsica, e vi rimase fino alla morte (1599)”. "...l'Insigne e Nobile Dottore il sig. Nicolò Mascardi fu, insieme al Dottor Benedetto Celso, correttore ed emendatore degli Statuti di Sarzana del 1496". “Historia del regno di Voxu del Giapone : dell' antichita, nobilta, e valore del suo re Idate Masamune : … fatta per Scipione Amati. In Rome ; Appresso Giacomo Mascardi, 1615”. Il nome di Palena, portato in Cile da un gesuita Il toponimo di Palena (in provincia di Chieti) è stato dato ad un fiume, ad un lago e ad un paese del Cile meridionale, a sud del Puerto Montt: questo è stato riferito al dott. Antonio Muscente di Palena in una lettera ricevuta da Cordoba (Argentina) in data 15 febbraio 1999, nella quale viene precisato che quel fiume è il più importante della regione e quel paese è di recente fondazione. La lettera è stata scritta da Giovanni Pedrazzoli, diplomatico italiano in servizio presso il Consolato Generale d'Italia a Cordoba, conoscente del Dott. Muscente La lettera precisava che quel fiume era il più importante della regione, e che quel paese era di recente fondazione. Si affermava, inoltre, che l'origine del nome Palena nella geografia cilena si deve al sacerdote gesuita Nicolò Mascardi che battezzò cosí quel fiume poiché la sua famiglia era originaria proprio di Palena. Nicolò Mascardi era nato nel 1624 a Sarzana, in Liguria, figlio di nobili che provenivano da Palena. Nel 1638, a 14 anni, decise di entrare nella Compagnia di Gesù e, nel 1650, venne assegnato alla sede di Buena Esperanza, nell'attuale Cile: in seguito gli venne affidato il compito di svolgere la sua missione su ben quaranta isole di quel frastagliato territorio sudamericano. Il missionario fu attirato, come molti a quell'epoca, dal mito della Città dei Cesari, una leggenda nata nel 1539, e secondo la quale quella leggendaria città doveva essere stata fondata da naufraghi spagnoli diretti alle Molucche. Tutti ne parlavano, e si erano allestite molte spedizioni per salvare questi naufraghi: senza mai trovarli, però. Il gesuita abruzzese decise di mettersi in cammino con la speranza di arrivare alla Città dei Cesari, e scelse alcuni indigeni come guida. Nel 1670 la sua spedizione assunse infine i toni della leggenda, tanto che ancora oggi il suo nome è presente nella zona: un'isola del grande lago Nahuel Huapi porta il suo nome, ed anche un lago più a sud è dedicato al sacerdote di Palena. Nella terza delle sue spedizioni alla ricerca della fantomatica città attraversò, primo europeo a farlo, le Pampas: ma anche lì rimase senza trovare risposta alla leggenda dei naufraghi spagnoli. Non ancora convinto, decise di ripartire per una quarta spedizione, che si sarebbe rivelata fatale. Il 15 febbraio 1674 il coraggioso Mascardi incontrò un gruppo di indiani Poia, acerrimi nemici delle tribù convertite al cattolicesimo, che accerchiarono il suo gruppo e infine lo uccisero. Mascardi Ventura da Sarzana, primo di questa famiglia in Castelnuovo si sposò con Giovanna di Antonio Ricci col cognome Venturini il 15 giugno 1709. Col cognome Venturini fu battezzato il primo figlio Carlo il 31 ottobre 1709. Il cognome Venturini non è proprio di famiglia, mentre si chiamano così tutti i figli di incerto padre, come altri Fortunati.

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