Famiglia MAGGIANI
MAGGIANI, MAGGI, MAGGIO, DI MAGGIO, MAGGIONI: dovrebbero derivare dal nome medioevale Maggio, da soprannomi legati all'arcaico vocabolo dialettale lombardo magg (reti per uccellagione) o dal celtico “mag”, “campo, piano”.
Questo cognome, abbastanza diffuso in tutta la provincia di La Spezia, è particolarmente numeroso nel capoluogo da dove proviene il ramo castelnovese di cui vogliamo brevemente occuparci in questo capitolo. Esso ha dato origine all'ultimo discendente Maurizio Maggiani, noto scrittore. Secondo le notizie forniteci da alcuni suoi parenti abitanti nel nostro Comune in via Aurelia, questa famiglia risiedeva a La Spezia in piazza Garibaldi, dove Riccardo, nonno paterno dello scrittore, teneva bottega di barbiere.
Riccardo era nato nel 1893 e, all'inizio dell'ultimo conflitto mondiale, quando la città comincia a subire i primi attacchi aerei degli Alleati effettuati con spezzoni incendiari, ritiene necessario sfollare con la moglie Candida ed i figli Luciano e Dino, nella nostra zona assai più tranquilla; prende dimora in via Gallico, in una casa poco distante dalla via Aurelia. Le difficoltà di trovare una occupazione in grado di assicurare una rendita aggiuntiva a quella assai modesta di barbiere occasionale, obbliga i due coniugi Maggiani a vendere di volta in volta, o a barattare in cambio di farina, i pochi beni mobili che il forzato sfollamento aveva loro permesso di portare con sé, iniziando dalle cose più care come la biancheria ed altri oggetti di valore.
Finalmente il conflitto ha termine senza arrecare irreparabili danni a questa famiglia, la quale ha modo di rientrare a La Spezia dove papà Riccardo riprende l'antico mestiere di barbiere.
Il figlio primogenito Luciano si avvia alla carriera militare in Marina, raggiungendo il grado si sottufficiale; il fratello Dino, più giovane di tre anni, continua a frequentare la zona di Castelnuovo dove in tempo di guerra aveva conosciuto la giovane Maria Venturini che, nel 1949 aveva portato all'altare. Anch'egli aveva fatto il militare come caporal maggiore in fanteria, venendo fatto prigioniero in Tunisia durante la campagna d'Africa da dove era stato rimpatriato dopo due anni perché affetto da malaria.
Con la moglie andrà ad abitare in via Aurelia, nelle immediate vicinanze di via Centotetti. Per diversi anni sarà costretto a fare il pendolare fra Castelnuovo e La Spezia, essendo occupato in quella città come cineoperatore presso il cinema
“Smeraldo”. Infatti, a causa di mancanza di mezzi pubblici nella tarda notte in cui lasciava il proprio turno di lavoro, Dino rientrava a casa solo il sabato, restando ospite, per il resto della settimana, presso i genitori in città.
Nel 1951 la moglie Maria dà alla luce Maurizio a cui seguirà dopo due anni la nascita di Anna: essa attualmente è impiegata presso lo studio notarile Federici nel capoluogo spezzino.
Maurizio fin da bambino si è “nutrito” di quegli odori e di quei suoni che soltanto la campagna sa offrire e che hanno accresciuto in lui una particolare sensibilità. Quel piccolo mondo si ritroverà nei suoi libri in cui spesso il ricordo della propria infanzia si stempra in delicate immagini in cui vengono evocate le figure a lui tanto care del nonno materno “Garibà”, della nonna Nite e delle zie “Cà”
e “Cè”.
Quelle atmosfere saranno riproposte nella particolare opera “Un contadino in mezzo al mare” (pubblicato nel 2000), insieme alle foto da lui stesso scattate e che gli avevano fatto meritare un prestigioso premio fotografico. Dopo il diploma magistrale conseguito a La Spezia, si è laureato in Filosofia e Pedagogia a Firenze.
Spinto da un grande spirito umanitario, durante il periodo universitario si era impegnato per ben tre anni nell'assistenza ad un ragazzo di Ameglia portatore di handicap che quotidianamente gli veniva affidato a La Spezia.
Provvedeva con generosità ed intelligenza non solo alla sua assistenza puramente materiale, ma soprattutto a quella morale e spirituale, infondendo nel giovane quello spirito di dignità che è tanto importante nel difficile percorso della vita.
L'amore verso il sapere, già attivato nel passato durante i lunghi e appassionati dibattiti spesso a sfondo politico col nonno Garibà, e l'approfondimento culturale sviluppatosi in lui in età più matura, hanno costituito la premessa per fare, di Maurizio Maggiani, uno dei più prestigiosi scrittori nel campo della letteratura moderna.
Tuttavia sembra che la sua voglia di “raccontare” sia legata ad una circostanza del tutto fortuita. Infatti verso gli inizi degli anni '80, un incidente stradale in moto lo costringe ad una lunga convalescenza; durante il forzato riposo scrive la sua prima opera importante “Vi ho già tutti sognati una volta” che verrà pubblicato da Feltrinelli nel 1990.
La sua ricca produzione letteraria, oggi in instancabile sviluppo, gli ha fatto conseguire premi letterari prestigiosi, fra i quali ricordiamo il Premio Viareggio e il Premio Campiello.
Desideriamo anche ricordare che è stato assessore alla cultura presso il nostro Comune, durante l'amministrazione Antonelli. Ha svolto inoltre attività televisiva, dirigendo la trasmissione “La nostra storia” presso Rai 3.
Oggi vive a Genova collaborando anche al quotidiano “Il secolo XIX” dove sovente compaiono suoi importanti scritti.
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