Famiglia GIACOMELLI
GIACOMELLI, GIACOMELLO, GIACOMI, GIACOMINI, DI GIACOMO: derivati del nome Giacomo. Potrebbero derivare da ”Yahweh”, “Dio” e “qb”, “proteggere”, con il significato di “Dio protegge”.
Il primo Giacomelli registrato a Castelnuovo risulta essere Tommaso di Antonio fu Matteo, battezzato il 27 Luglio 1578.
La famiglia Giacomelli di Molicciara (i “Ciò”, i chiodi)
Anche a Molicciara , oltre che in altre frazioni di Castelnuovo, esiste una famiglia Giacomelli sulle cui origini abbiamo raccolto alcune notizie da uno degli ultimi discendenti, Mario Giacomelli ex sindaco del nostro Comune.
Tale famiglia verso il 1850 era insediata nella zona costiera di Ortonovo, fra Marinella e Marina di Carrara. I suoi componenti erano contadini, mentre uno solo di essi Giuseppe era muratore e titolare di una minuscola impresa edile.
Di vivace intelligenza, Giuseppe aveva imparato a leggere, a scrivere e far di conto soprattutto come autodidatta, divenendo particolarmente abile nella contabilità. Teneva molto aggiornato un libro mastro, compilato con molta precisione e una ottima calligrafia di cui era molto orgoglioso, e che spesso mostrava al nipotino Mario come esempio di ordine e diligenza. Acquistava quasi con regolarità il quotidiano “Il telegrafo” presso la modesta edicola di “Milio” Ambrosini nelle vicinanze della stazione di Luni.
La sua famiglia dopo il trasferimento nel comune di Castelnuovo, andò ad abitare in via Tagliata, una trasversale di via Palvotrisia, così chiamata perché interrotta, dopo un breve tratto, dagli argini del torrente Bettigna.
Giuseppe nel tempo libero coltivava un proprio piccolo appezzamento di terra, concimandolo con sterco di cavallo o di bovini raccolto sulle strade adiacenti, a quel tempo molto frequentate dal passaggio di animali da lavoro.
Aveva sposato la coetanea Ricci Teresa da cui ebbe poi 4 figli: Oreste che in età matura emigra in Canada, Davide deceduto in età ancora giovanile, Vittorio venuto alla luce nel 1981, e Angela.
Vittorio svolgeva il mestiere di muratore, soprattutto nella zona di Arcola, dove si recava ogni mattina pedalando di buona lena su una vecchia ma robusta bicicletta.
Aveva sposato Reza Silvia dalla quale aveva avuto 3 figli: Umberto nato nel 1913, Armanda nata nel 1916 e Mario venuto alla luce nel 1924. Mario trascorre l'infanzia con la fortunata circostanza di avere in famiglia anche il nonno Giuseppe il quale non soltanto costituiva una utile fonte di informazioni, ma anche rappresentava un modello di vita: qualità che forgeranno il carattere e la personalità del piccolo Mario. L'affetto fra il nipote e il nonno sarà particolarmente tenero quando quest'ultimo rimarrà paralizzato, dopo la morte della moglie Teresa avvenuta nel periodo della guerra di Spagna, nel 1937.
Mario, terminata la scuola dell'obbligo, si iscrive alla scuola professionale a Carrara dopo il completamento della quale, nel 1939, comincia le prime esperienze lavorative presso i cantieri Muggiano di La Spezia, in qualità di “scalda chiodi”: pratica allora molto usata per l'inchiodatura delle lamiere delle navi da guerra e dei sommergibili.
In quell'ambiente di lavoro matura a poco a poco la propria coscienza sindacale e sviluppa la propria formazione politica.
Nel 1944 riceve la cartolina precetto per il servizio militare nella neo costituita Repubblica di Salò. E' costretto a partire con altri giovani richiamati, ma già nutrendo il piano di una prossima diserzione che effettuerà con la falsificazione di documenti e una rocambolesca fuga che compirà con un lungo viaggio da Savona a Castelnuovo Magra, per buona parte a piedi o con mezzi di fortuna con altri giovani compaesani, eludendo o superando con vero sangue freddo vari controlli militari.
Sul finire dell'agosto dello stesso anno riesce a prendere contatti, insieme con i compagni della precedente diserzione, con le formazioni partigiane già operanti nelle zone di Vallecchia, Forte Bastione e altrove.
Arriviamo alla terza decade di novembre del '44 e Mario Giacomelli, insieme con altri 5 giovani castelnovesi, parte nottetempo per intraprendere una arditissima azione di guerra contro i tedeschi, concordata col comando americano. Essa era sostenuta da un considerevole numero di partigiani diretti dal maggiore inglese Anthony Oldham e aveva lo scopo di creare le condizioni per l'immediato avanzamento delle truppe Alleate e la conseguente liberazione di tutta la Lunigiana. L'attacco doveva svolgersi sulla Linea Gotica di Garfagnana il giorno 26 novembre, subito dopo un bombardamento dell'artiglieria da parte degli Americani, fissato per le ore 12 di quel giorno. Purtroppo quell'azione preventiva non viene attuata ed i partigiani vengono a loro volta attaccati in forza dai tedeschi. Nel tragico scontro ne muoiono molti fra cui il sarzanese Miro Luperi, mentre Mario Giacomelli resta gravemente ferito da una pallottola all'avambraccio sinistro.
Nonostante le precarie condizioni riesce a sopravvivere e a raggiungere, dopo una lunga marcia, l'ospedale di Carrara da dove verrà dimesso due mesi dopo: infatti il 31 gennaio del 1945 torna a Castelnuovo Magra schivando la caccia delle forze nazifasciste e riprende i contatti con le formazioni partigiane ricostituitesi dopo il tragico rastrellamento del 29 novembre del 1944.
Mario Giacomelli, dopo la guerra, ha assunto molti incarichi amministrativi e politici: dal '53 al '59 è stato responsabile del P.C.I. in fabbrica dove aveva ripreso il lavoro. Per 8 anni è stato presidente del C.I.D.A.F.
Fra le varie cariche ricordiamo quella più prestigiosa e duratura alla quale è legata per buona parte la vita civile castelnovese: infatti ha ricoperto la carica di Sindaco ininterrottamente dall'aprile del 1964 al marzo del 1989.
Nel 1948 aveva sposato Fregosi Ilca che gli aveva dato due figli: Renzo nel 1950, attualmente impiegato nel reparto direttivo del CONAD a Molicciara e a Fossola; e Piero, nato nel 1956, oggi commercialista a Ortonovo.
Desideriamo infine chiudere queste notizie ricordando che il fratello di Mario, Umberto, ha lavorato per lungo tempo dapprima come falegname a Molino del Piano presso “Ombé d'Isaia” nell'attuale via Ciro Menotti e poi a Sarzana presso Ansano il località Olmo.
Nella seconda guerra mondiale ha partecipato come Alpino alla campagna Greco-Albanese dove ha subito una grave menomazione agli arti inferiori per congelamento delle dita.
Nel 1950 ha sposato Cidale Santuzza dalla quale ha avuto due figli: Maurizio nel '52, Katia nel '60.
Maurizio diplomatosi in ragioneria, ha svolto attività politica fin dalla giovane età, ed ha ricoperto la carica di Sindaco a Castelnuovo Magra nel 1990. Attualmente è presidente del consiglio Provinciale per i Democratici di Sinistra.
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