Famiglia DUJARDIN
DUJARDIN: La famiglia Dujardin risale ad un ceppo francese impersonato, secondo le testimonianze degli ultimi discendenti, in un certo Giuseppe. Costui nato a Lille nella IIº metà del 1700 diventa ingegnere specializzandosi in armi da fuoco. Viene in Italia al seguito dell'esercito napoleonico durante la campagna militare del Direttorio di Francia che si conclude, dopo la pace di Campoformio, con la costituzione della Repubblica Cisalpina (1797). Dopo aver sposato una nobile del casato Gava di Zara in Iugoslavia (a quel tempo facente parte dei domini della Serenissima), si trasferisce dapprima a Venezia, poi, a seguito dello smantellamento della locale Amministrazione pubblica con trasferimento della stessa a Brescia, si stabilisce in quella città costruendo una fonderia per l' allestimento di armi da fuoco con cui rifornire gli eserciti napoleonici.
Con la moglie ha diversi figli dei quali vengono ricordati in particolare Vincenzo e Pietro, ben diversi per talento e destino. Infatti Vincenzo, dotato di grande spirito patriottico, si sposta a Milano dove dà vita al prestigioso Caffè della Scala frequentato dalle menti più liberali ed antiaustriache di quel tempo; Pietro, dotato di grande propensione musicale, diventa Iº flauto dell'Orchestra del Regno di Sardegna e, trasferitosi a Cagliari, ottiene l'incarico di Iº professore di tale disciplina presso il Conservatorio di quella città.
Pietro si sposa con una piemontese dalla quale a Torino ha un figlio - Giovanni - nel 1823. Questi segue gli studi di Medicina laureandosi presso l'Ateneo piemontese, esercitando poi la professione di medico a Genova. La sua vita si svolge all'insegna di un impegno professionale di alto livello, sottolineato da studio e aggiornamento continui. Con grande spirito filantropico conduce l'attività in maniera pressoché gratuita, obbligandosi a svolgere la professione di insegnante di scienze presso le scuole superiori onde ricavarne il necessario stipendio per vivere. Fra i vari incarichi gli viene affidato quello di medico delle carceri di Marassi, attività che svolge con scrupolo e grande umanità. In qualità di specialista di Igiene, tiene una fitta corrispondenza con colleghi Francesi, Inglesi e Tedeschi attraverso le pagine di una gazzetta sanitaria allora molto prestigiosa. In una sua comunicazione scientifica riporta un caso particolare segnalatogli dal dott. Tonarelli (medico a Castelnuovo Magra), relativo ad una rara forma patologica di dentizione di un ragazzo che soltanto al 14º anno di età vede il formarsi dei propri denti, ma solo tutti molari.
Il dott. Giovanni Dujardin offre spesso volontariamente la propria opera di assistenza e cura presso i naviganti in quarantena, in occasione delle numerose epidemie che in quel tempo affliggevano anche l'Italia. Le medaglie e i numerosi attestati di benemerenza (una quindicina) ne sottoscrivono il valore professionale.
Rimasto vedovo, si sposa in seconde nozze, all'età di 37 anni, con una giovanissima Casani, figlia dell'allora medico speziale di Castelnuovo Magra, conosciuta durante i suoi soggiorni castelnovesi, e in questo paese si trasferisce verso il 1890 dopo aver raggiunto l'età della pensione.
Qui viene nominato Sindaco: nel periodo del prestigioso incarico provvede fra l'altro a restaurare la torre del palazzo dei Vescovi attraverso la consulenza dell'architetto portoghese da lui stesso chiamato ed ospitato gratuitamente per nove mesi nella sua dimora di Castelnuovo. Si spegnerà nel 1906 all'età di 83 anni.
Facendo un passo indietro dobbiamo ricordare che da Giovanni, dopo il matrimonio con la sig.na Casani, era nato nel 1862 il figlio Umberto: questo diventa ingegnere meccanico, specializzandosi negli studi di caldaie a vapore. Si rivela antesignano di scoperte di grande rilievo che però non vengono apprezzate dai contemporanei: faranno la fortuna di molti imprenditori postumi! L'ingegner Umberto svolge buona parte della propria attività professionale nei molti cantieri della riviera genovese, da Pegli a Riva Trigoso, per concludersi a La Spezia dove, alla fine della Iº Guerra Mondiale, dirige il piccolo cantier Orlando del Canaletto. Sposa la nobile Carenzi-Gallesi (figlia di una Bastreri di Arcola padrona del palazzo di Via Dante al nº 19 a Castelnuovo Magra), nel quale vivrà fino alla morte avvenuta nel 1943. Per dovere di cronaca vogliamo ricordare che Umberto aveva una sorella, Giacinta, che per ben 66 anni dal 1886 al 1952 ha ricoperto la carica di ufficialessa postale nel suddetto Comune.
Umberto ha un figlio cui viene imposto il nome del nonno paterno, Giovanni (più noto col diminutivo familiare Gianni): questi segue gli studi paterni laureandosi in ingegneria navale a Genova nel 1919; nell'anno successivo entra nel cantiere navale di Muggiano svolgendovi la funzione di Direttore fino alla morte avvenuta nel 1955.
Collaudatore di sommergibili per la resistenza a grandi profondità, collauda personalmente il famoso sommergibile Balilla spingendolo fino alla quota, per quel tempo ritenuta quasi impossibile, di ben 110 metri di profondità.
Le professioni di medico e di ingegnere, nonché i nomi Giovanni e Umberto, ricorrono spesso nel casato Dujardin. Infatti da Giovanni (Gianni), coniugatosi con una Ratto di Carrara, discendono due figli: Umberto laureatosi in ingegneria civile, ma che ha preferito intraprendere la professione di insegnante nelle scuole statali, e Natalia professoressa di lettere presso le scuole medie di Castelnuovo Magra, ed oggi, come il fratello, in pensione. Molti la ricordano per i suoi grandi meriti professionali e in particolare per i tempi ormai lontani, ma ancor assai vivi nella memoria, in cui Lei giovanissima, insegnava presso le famose “baracche” di Molino del Piano; esse erano frequentate dai numerosi piccoli sfollati dalle città vicine e qui rifugiati dopo l'8 settembre 1943 in seguito all’ abbandono del campo d'aviazione militare di Luni. Oggi ambedue i fratelli, Umberto e Natalia, vivono a Castelnuovo Magra in via Dante 19 nell'antico palazzo avìto.
Umberto ha avuto negli anni '50 due figli: Paola, agronoma a Genova e Giovanni, medico chirurgo a Vicenza, il cui figlioletto di 5 anni, di nome Umberto (!) porta sulle spalle la responsabilità di tanto nome…
Scegli la lettera