Famiglia CORSELLO
CORSELLO, CORSELLINO, CORSELLINI: Cognomi diffusi in tutt'Italia, derivano dal nome medioevale Corso e Corsino.
La famiglia Corsellino compare ripetutamente nella storia fiorentina fin dai primi del 1200: .... "Un altro, membro della famiglia Corsellino Jacoppi de' Rossi fece ferire ad uno dei suoi masnadieri un messo dell'Ospedale di Prato che pare gli recasse una richiesta o una notizia sgradita. Anche a lui, in virtù di STOLDO, gli fu condonata la pena e, come il bastardo Manfredino, non volle mai dare sicurtà."
A Castelnuovo Magra, la prima presenza ufficiale dei Corsellino (poi Corsellini) risale a Corsello Corsellino nato nel 1551, Rettore della parrocchia fino alla sua morte, 19 settembre 1635.
L'ultimo appartenente al ramo castelnovese della famiglia Corsellini fu tale Domenico Andrea, tenente del 10º reggimento fanteria, nato a Castelnuovo il 1º aprile 1819 e deceduto il 12 agosto 1833, per morbo asiatico, nell'ospedale della neve di Genova.
La famiglia si estingue nel cognome non avendo discendenti maschi, e continua nel ramo femminile con i Landucci di cui ultimo erede è Gigetto Landucci la cui moglie, Anna Maria (Mìmmi) Antonelli, è sorella di Paolo Antonelli, ex sindaco di Castelnuovo negli anni '90. Gigetto Landucci abita nell'antico edificio dei Corsellini, in Via Dante 65.
Sulla facciata della casa dal bel portale in
pietra serena compare un bassorilievo in
marmo raffigurante un elmo. La Scritta
“Romedio Castagnino - P. Devozione - 1685“ apparteneva ad una effige sacra situata in un'altra parte dell'edificio, e poi rubata; onde evitare il furto di questa formella, essa è stata trasferita nel luogo attuale, sollevando qualche inevitabile perplessità per chi ignora questa storia.
Il casato Corsellini compare nella memoria popolare, con la “grotta Corsellini”, un grosso masso che si trova ancor oggi sulla vecchia mulattiera che da Vallecchia conduceva a Castelnuovo, a poche centinaia di metri dal paese. Qui le donne che nei giorni di festa scendevano dalla lontana frazione per andare a Messa o a ballare nel capoluogo, facevano sosta per riassettare l'abbigliamento, ma soprattutto per cambiare le calzature ordinarie in quelle più eleganti e delicate.
Tale nome era stato dato alla grotta poiché essa era, probabilmente, in una proprietà di quei signori.
Questo nome è rappresentato da un nucleo famigliare nella frazione di Colombiera.
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