Famiglia CECCHINELLI
CECCHINELLI, CECCHETTO, CECCHI, CECON, CECCON, CECCONELLO, CECCONI, CICONI: tutti questi cognomi derivano da variazioni di Cecco aferesi del nome Francesco, derivazione dell'antico tedesco “Franch” che significa “libero”. Deriva, inoltre, dal latino, “Franciscus”, che indicò prima l'appartenenza al popolo dei Franchi, poi a quello dei Francesi. Dal Trecento, con San Francesco, si è trasformato in nome prevalentemente religioso.
Il primo Cecchinelli registrato a Castelnuovo risulta essere Francesco di Giacomo, battezzato il 19 gennaio 1568.
Il cognome è assai diffuso a Castelnuovo Magra e nel vicino comune di Ortonovo da dove proviene il ramo dei Cecchinelli che, esamineremo in questo capitolo. La nostra storia comincia da Michele nato verso il 1860, di mestiere contadino a S. Pero nella pianura di Marinella. Dal matrimonio nacquero due figli dei quali Emilio (nato nel 1885) stipulò un contratto con l'arciprete di Castelnuovo Magra Don Tommaso Olivieri. Tale contratto riveste una particolare importanza essendo uno dei primi di tale genere stipulati dalla chiesa di Castelnuovo, e che in seguito verranno mutuati dal Gran Ducato di Toscana che adotterà frequentemente tale convenzione specialmente nei confronti di famiglie patriarcali allargate.
La famiglia di Emilio era molto numerosa avendo egli sposato l'omonima Cecchinelli Giulia avente molti fratelli; questi, con i giovani sposi, costituivano una piccola comunità. Tale nucleo va a stabilirsi in una grossa casa colonica in via Canaletto a Palvotrisia. Oggi tale casa disabitata conserva inalterato l'aspetto primitivo che rappresenta una testimonianza di archeologia contadina raramente rintracciabile nel nostro territorio.
Emilio ebbe 5 figli, tutti caratterizzati da una particolare longevità; infatti Aldo, Pietro ed Emma sono deceduti all'età superiore ai 90 anni, mentre Aurelia è ancora vivente in via Salicello alla bella età di 93 anni e l'ultimo fratello, Nello detto “dei Mappa”, celebra nell'anno in corso il novantesimo compleanno.
Nello aveva ereditato dal padre il contratto a mezzadria a cui abbiamo fatto cenno, e prende dimora nella casa di via Canaletto dopo aver sposato nel 1941
la diciassettenne Maria Nardi “dei Manfredi”, abitante a quel tempo nella frazione di Montefrancio.
Benché esonerato dal servizio militare, perché colpito in età giovanile da poliomelite, ha modo di vivere tutte le ansie del secondo conflitto mondiale, essendo la casa colonica occupata in parte da truppe tedesche con le quali tuttavia la famiglia non incontra situazioni di pericolosa convivenza.
Nel dicembre del 1943 nasce Ivano ( nome imposto a ricordo della sorellina deceduta precedentemente in fase perinatale). Siamo in periodo di violente rappresaglie a seguito dell'armistizio stipulato appena tre mesi prima, e, a causa della vicinanza della via Aurelia e della strada ferrata, inevitabili bersagli militari, la mamma Maria e il piccolo Ivano “sfollano” verso la zona collinare di Montefrancio presso i nonni materni.
A guerra finita il nucleo famigliare si ricompatta e si allarga con la nascita di due gemelle: Mariella e Mirella. Papà Nello riprende di buona lena i propri lavori nei campi raggiungendo buoni guadagni grazie anche all'ammodernamento dei mezzi adoperati in agricoltura.
Ivano, dopo aver conseguito il diploma di perito elettronico a Carrara, trova lavoro dapprima presso la Vaccari di Ponzano, poi alla Pertusola di La Spezia. Più tardi passa agli impianti di raffinazione della Shell e infine alla “Bario” di Massa dove resta fino all'età del pensionamento.
Sposatosi con Renata Bianchi di S. Lazzaro, ha avuto due figli: Manuel e Katia.
Il primo si è laureato in storia contemporanea presso la facoltà di lettere e filosofia dell'università di Pisa ed è titolare di una agenzia di assicurazioni. Da 13 anni è giornalista pubblicista. Dalla moglie Laura Franci di La Spezia ha avuto il piccolo Marco.
Katia è professoressa di pianoforte ed insegnante presso l'Accademia Andrea Bianchi di Sarzana
Scegli la lettera