Famiglia BONATTI


BONATE, BONO, DE BONO, BONOTTI, BONICELLI

BONATTI, BONATE, BONO, DE BONO, BONOTTI, BONICELLI: Bonatti, variante di “Bono”, (unitamente a De Bono, De Boni, Bonelli, Bonetti, Bonvini, Bonotti, Bonacci, Bonassoli, Bonicelli, ecc.) derivano dal nome latino Bonus passato in uso anche presso i barbari conquistatori, Bono è anche nome longobardo. Di significato evidentemente legato alla gentilezza d'animo e di carattere che si pensa di trovare in chi lo porta. Il cognome Bonatti è tipico della parte occidentale dell'Italia settentrionale, ma prevalentemente presente nel milanese e nel bergamasco, dove può riferirsi alla provenienza dalla località di Bonate, in provincia di Bergamo.
La famiglia Bonatti è una delle famiglie più antiche incontrate in queste ricerche, se non la più antica, almeno secondo le tradizioni tramandate fino ad oggi dai discendenti. Infatti un primo Bonatti lo troviamo addirittura al tempo di Dante il quale ne fa accenno nell'Inferno al verso 118 del XX canto “…Vedi Guido Bonatti…” annoverato fra gli indovini, i maghi e gli astrologi. Come ricordato dal Sapegno nella sua critica letteraria alla Divina Commedia, Guido Bonatti di Forlì fu lungamente al servizio di Guido da Montefeltro in qualità di consigliere ed astrologo. Egli fu autore di un prezioso trattato sugli astri. Ma il casato Bonatti è arricchito da molti altri personaggi a noi più recenti, che troviamo dapprima nel Veneto, fra i quali il nome Guido compare spesso. Venendo dunque a tempi più moderni, ricordiamo che la famiglia Bonatti durante il periodo risorgimentale si trasferisce dal Veneto, luogo d'origine, al Piemonte, molto probabilmente al seguito del governo Sabaudo, in relazione alla estrazione culturale irredentista dei propri componenti. Infatti un Enrico Bonatti del 1800 è stato uno dei fondatori dell'Istituto Militare del Governo Piemontese. Il di lui figlio Augusto (nonno paterno di Guido e Romana Bonatti che ci hanno fornito preziose informazioni sul loro casato), nasce nella seconda metà dell'800; come avverrà per altri discendenti della famiglia, egli percorre una brillante carriera militare in qualità di ufficiale del genio, fino a raggiungere il grado di generale. E' presente in molte vicende della storia italiana, come per esempio nel disastroso terremoto di Messina del 1911, dove in qualità di capitano, presta attivamente la sua opera di soccorso assieme ai propri soldati. A La Spezia, come in altre città militari della Penisola, è presente per completarvi importanti difese militari. Essendo imparentato con personaggi della Corte Sabauda, ha la possibilità di frequentare personalità di elevata classe sociale e di vivere momenti di alto significato storico e politico. Gli avvenimenti del tempo gli danno l'opportunità di venire in possesso, e di mantenerne a lungo la proprietà, del calamaio in cui era stata intinta la penna usata da Carlo Alberto per firmare lo Statuto! Purtroppo tale importante oggetto storico venne venduto per necessità economiche causate da una dispendiosa malattia poi sanata del piccolo Stefano, uno dei numerosi figli di Augusto. Questo cimelio oggi si trova forse in un museo di Boston. Augusto Bonatti durante il suo soggiorno spezzino sposa Ada Roisecco di La Spezia, imparentata con la Contessa di Castiglione, personaggio quest'ultimo assai noto nelle vicende legate alla alleanza franco-piemontese durante il Governo Cavour. Dal matrimonio nascono 5 figli: Enrico, Alberto, Stefano, Carlo e Luigi.
Enrico nasce nel 1898 e, ancora giovanissimo, partecipa alla Iº Guerra Mondiale in qualità di Tenente di fanteria, guadagnando la medaglia d'argento sul fronte di Caporetto. Nella vita civile percorre una brillante carriera in magistratura che lo vede presente in molte città italiane. Infatti dapprima è a La Spezia con la carica di vice pretore, per passare come pretore a Castel Fiorentino, poi a Mantova come giudice e ancora a Bolzano. Si trasferisce poi a Roma dove inizialmente è giudice istruttore presso il Tribunale, avendo modo di occuparsi con tale incarico del luttuoso disastro presso la fabbrica di esplosivi Bomprini-Parodi-Del Fino di Colleferro, che causò ben 58 morti (anno 1938).Richiamato militare nel secondo Conflitto Mondiale, partecipa alla Campagna di Russia col grado di Capitano; in quel periodo contrae una febbre malarica che lo costringe al rimpatrio. A guerra finita è giudice a Milano dove viene promosso Consigliere di Corte d'Appello; si trasferisce poi ad Avezzano come procuratore della Repubblica, poi a Velletri con la stessa mansione ed infine a Roma in qualità di sostituto procuratore generale della Corte d'Appello. Muore in servizio nel 1964. Alberto, in qualità di ingegnere, dirige l'Ufficio Erariale di Firenze per molti anni, fino all'età della pensione.
Stefano, titolare della cattedra di mineralogia presso l'Atneo di Pisa, e preside della facoltà di Scienze naturali; studioso di mineralogia e petrografia ha scoperto e descritto un nuovo minerale a cui lui stesso ha dato il nome “perrierite”. Sposatosi con Lilli Giannini di Pisa ha due figlie: Simonetta e Stefania; quest'ultima è ricercatrice presso l'Istituto di Oncologia di Genova fondato dallo stesso marito dott. Angelo Abbondandolo.
Carlo, riveste la carica di Consigliere della Corte dei Conti con competenze specifiche nelle tre armi (esercito, marina ed aviazione) e anche nella marina mercantile.
Luigi, ufficiale di carriera nella marina militare, partecipa all'ultima Guerra Mondiale, meritando la medaglia d'argento a seguito del conflitto a fuoco fra la torpediniera Alcione da lui comandata e l'incrociatore inglese Ajax, nell'ottobre del 1940, nelle acque del Canale di Sicilia. Durante il violento combattimento navale l'Alcione, pur dotato di mezzi di offesa inadeguati, riesce, grazie alla precisione di tiro e all'abilità di manovra dell'equipaggio, a danneggiare gravemente la torre prodiera dell'incrociatore Ajax costringendolo ad abbandonare il teatro di battaglia. In virtù delle sue spiccate doti, sia di comandante che di artigliere, passa come direttore di tiro prima sulla corazzata Giulio Cesare, poi sulla corazzata Littorio. Dopo l'8 Settembre del '43 svolge la funzione di ufficiale di collegamento a Roma fra l'ammiraglio De Curten e l'ammiraglio inglese Stone.
Enrico Bonatti (il primogenito nato dal matrimonio di Augusto con Ada Roisecco), incontra a La Spezia Livia Ferrari (sorella di Bianca d'Apua, poetessa castelnovese di cui parleremo a proposito della famiglia Ferrari). L'incontro, come spesso avviene nel capriccioso Disegno della Storia, è del tutto casuale e legato all'annuale fiera di S. Giuseppe, patrono di quella città ligure. A quel tempo, in occasione di tale ricorrenza, era diffusa l'usanza, almeno da parte delle famiglie più in vista, di porre sulla strada davanti all'ingresso dell'abitazione, un panchetto addobbato con composizioni floreali di carta colorata (a mo' di ikebana giapponesi), realizzati forse per scopi propiziatori per eventuali fidanzamenti delle signorine da marito. Ebbene, il giovane Enrico, attratto da quell'addobbo floreale, conosce e repentinamente si invaghisce dell'…ambasciatrice Livia (“Livietta, la gaia fioraia”, la chiamerà in una composizione poetica a lei dedicata), e la sposa. Molti figli vengono ad allietare il matrimonio: a La Spezia verranno alla luce Augusto (che morirà ad appena 4 anni), Pier Andrea e Alberto. Altri 4 nasceranno a Bolzano: Augusto, Guido, Paolo e Massimo. Infine durante la permanenza a Roma, la famiglia Bonatti si arricchirà di altri 3 figli: Vittorio, Romana e Maria Serena. Varie vicende legate soprattutto alle differenti professioni dei singoli componenti di questa famiglia indurranno gli stessi a separarsi geograficamente, mentre alcuni si spegneranno anzi tempo; tuttavia non verrà mai a mancare il caldo affetto famigliare che porterà molti di essi ad incontrarsi a Castelnuovo Magra, dove alcuni Bonatti hanno delle proprietà, e dove sono legati da molti ricordi. Di questi ultimi discendenti desideriamo parlare in chiusura di questa breve carrellata:
Alberto, nato a La Spezia è stato segretario dell'Ospedale S. Bartolomeo di Sarzana dove prematuramente è morto nel 1961.
Paolo, nato a Bolzano, ha vissuto per molti anni a Roma dove è stato funzionario della Selenia. Oggi vive a Terrarossa in Lunigiana; ha due figli: Barbara che vive a Glascow in Scozia, e Piero titolare della cattedra di informatica all'università di Napoli.
Guido, conterraneo di nascita del fratello Paolo, ha ricoperto in qualità di geometra vari incarichi nella Pubblica Amministrazione a Roma e a Milano. Oggi vive a Castelnuovo Magra in via Roma dove possiede la casa e altre proprietà. Ha sposato Anna Panunzi di Roma dalla quale ha avuto due figli: Livia ed Enrico; quest'ultimo è laureato in ingegneria elettronica e telecomunicazioni, ad indirizzo gestionale. Attualmente ricopre la carica di dirigente presso la Microsoft Italia a Milano. Spesso i suoi articoli tecnico-scientifici compaiono su riviste specializzate.
Vittorio, nato a Roma, ha frequentato spesso il paese di Castelnuovo Magra. Ha ricoperto la carica di dirigente della HP, industria per strumenti di misura di precisione, computer e quanto più vi è di moderno nel campo elettronico. E’ deceduto nell’estate del 2003.
Maria Serena, nata a Roma e oggi vivente a Vallecchia di Castelnuovo Magra, è stata segretaria del fisico Amaldi, uno dei “ragazzi di Via Panisperma” insieme a Pontecorvo, Enrico Fermi, Segrè e Rasetti.
Romana, abita a Roma, ma durante lunghi periodi dell'anno dimora a Castelnuovo nella “Villa Boboli” di sua proprietà, avendo il padre sposato una Ferrari, e dove conserva gelosamente memorie di famiglia e ricordi di gioventù.

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