Famiglia BARACCHINI


BARACCA, BARACCHI, BARACCO

BARACCHINI, BARACCA, BARACCHI, BARACCO: potrebbe derivare dal germanico baro “uomo libero” con le sue diverse modificazioni; oppure dal celtico bar “ramo d'albero” barac “capanna fatta di rami d'albero” quindi relativa a chi abitava in baracche. Questa famiglia, di lontana origine dalmata (Zara), si era trasferita a Pontremoli fin dalla metà del secolo XVII. Le notizie più remote ci sono state riferite dagli ultimi discendenti, abitanti da molte decine di anni a Castelnuovo Magra nella villa omonima, in località “La Cerreta”. Un lontano nucleo pontremolese del 1800 era costituito da alcuni fratelli, l'ultimo dei quali si chiamava Quinto. Questi si era sposato con una concittadina che gli aveva dato 5 figli, il primogenito dei quali, Carlo, nato nel 1854, verrà a mancare all'età di 88 nel 1942. A Carlo Baracchini è legata la storia più recente di questa famiglia. I Baracchini erano proprietari di molti beni sparsi in una zona assai vasta della Lunigiana: da Zeri a Mignegno (dove possedevano anche una fornace per la produzione di calce idraulica); da Filattiera a Pontremoli (dove erano titolari di un mulino e di un frantoio, nonché di alcune attività commerciali come il banco del lotto e l'edicola dei giornali). Le loro proprietà terriere si estendevano anche nella Toscana centrale, a Vicchio nel Mugello. A Castelnuovo Magra, in località “La Cerreta”, Carlo acquista nel 1924 un ampio appezzamento di terreno con villa e frantoio, già appartenente in antico ai marchesi Podestà Luciardi di Sarzana, e poi alla famiglia Samengo, industriali genovesi. La villa edificata a cavallo fra il 1600 e il 1700 (data confermata da una preziosa “Maestà” posta sul muro di recinzione del parco), ricalca lo stile rinascimentale; è impreziosita peraltro dalla magnifica posizione su un ampio declivio degradante, dopo un fitto bosco di piante secolari che fa da cornice all'edificio, verso un ricco vigneto. Carlo si era sposato con Emilia Bertolini, dalla quale aveva avuto due figli: Emilio nel 1885 e Alfredo nel 1886. Il ramo di Emilio si estingue per mancanza di eredi dopo il matrimonio, viene tuttavia ricordato come un ottimo avvocato penalista di Parma, e illuminato antesignano socialista. Alfredo era nato a Pontremoli, dove aveva completato gli studi superiori presso il locale liceo classico; si era poi laureato in veterinaria intraprendendo successivamente la carriera militare nella quale aveva raggiunto il grado di colonnello, con importanti incarichi sanitari quali la direzione del servizio veterinario dapprima in Albania, poi in Iugoslavia e nel Montenegro: qui durante il secondo conflitto mondiale era caduto prigioniero delle truppe tedesche. Aveva conosciuto le sofferenze del campo di concentramento, ma era riuscito a sopravvivere. Muore nel 1945. Alfredo Baracchini si era sposato con Pratesi Emilia che gli aveva dato 2 figli: Carla nel 1913 e Mario nel 1924. Mario nasce a Udine, città nella quale era stato trasferito il padre Alfredo per servizio, e dove frequenta il collegio arcivescovile Bertoni. Più tardi, a causa di un successivo trasferimento della famiglia, frequenta il ginnasio e poi il liceo scientifico di Ancona. Gli ultimi eventi del IIº conflitto mondiale lo vedono soldato in un primo momento nell'esercito della R.S.I., e successivamente nelle formazioni partigiane a Bosco di Corniglio (PR), insieme con Picedi della nobile famiglia sarzanese, che verrà ucciso dai tedeschi durante un combattimento. Mario, a guerra finita, si iscrive alla facoltà di farmacia presso l'Università di Parma, che presto abbandona dovendosi occupare intensamente dei notevoli lavori di restauro della Villa della “Cerreta”, già precedentemente occupata dal Comando tedesco, e fortemente danneggiata dai bombardamenti nel corso degli ultimi mesi di guerra. Tuttavia non tralascia i suoi interessi verso il settore farmaceutico, lavorando per 5 anni presso la farmacia Pucci del Ponte Isolone. Dopo questa esperienza si orienta verso il campo assicurativo, entrando nella organizzazione del gruppo olandese “The seven provinces”. Nel 1963 apre la prima agenzia assicurativa nei locali della propria villa della “Cerreta”, e poi, allargando notevolmente la clientela, apre una seconda agenzia a La Spezia nel 1970. La fiorente attività nella quale Mario Baracchini ha profuso tutte le sue notevoli energie è oggi condotta con successo dai figli Carlo Alfredo (“Alfredino”) ed Emilia (“Mietta”), nati dal matrimonio con Giacomelli Mirella; essi sono coadiuvati dalla cugina Mariella e dal giovane Filippo, figlio di “Mietta”. “Alfredino” ha un figlio, Francesco, studente universitario in giurisprudenza. E' doveroso, a margine di queste note, ricordare la figura di Flavio Torello Baracchini di Villafranca in Lunigiana, discendente da un ramo parallelo a quello di Carlo, già ricordato. Flavio Torello, valorosissimo pilota di aerei da caccia nella guerra '15'18 (citato nei giornali di quell'epoca come “il D'Artagnan dei cieli”) venne ferito in combattimento, guadagnando la medaglia d'oro e varie medaglie d'argento al valore militare. A Villafranca si può ammirare il grande monumento fatto erigere dal Comune, in memoria di questo illustre figlio della Lunigiana

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